Colore e packaging design: l’importanza di una relazione

I colori influiscono sui nostri comportamenti in maniera del tutto inconsapevole.
Questo è quanto sostiene una disciplina chiamata Psicologia del Colore, secondo cui il cervello umano è abituato a rispondere in un certo modo a determinati stimoli visivi.
Ciascun colore determina una reazione nel nostro organismo che si tradurrà in un comportamento o uno stato d’animo ben precisi. Il verde, ad esempio, infonde tranquillità. Il rosso, al contrario, induce all’azione e alla dinamicità. Il viola invece, è un colore legato alla riflessione e alla meditazione.
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Tutto ciò è strettamente connesso ai comportamenti d’acquisto dei consumatori e in particolare alla comunicazione in store. Quando l’utente si troverà di fronte allo scaffale di un negozio di profumi, prodotti per il make-up o articoli per la cura dei capelli, sarà letteralmente investito da un profluvio di stimoli visivi.
Il funnel di vendita ha inizio proprio durante questa fase: realizzare un packaging comunicativo e accattivante si rivela quindi essenziale per catturare l’attenzione del consumatore e, in ultima analisi, convincerlo a completare l’acquisto.
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Quali elementi determinano la scelta dei colori nel packaging
La scelta della palette di colori giusta è uno step imprescindibile per chi si occupa di packaging design. Molti, infatti, sono gli elementi comunicativi da considerare quando si progetta una linea di packaging. Materiali, formato, lettering, dimensioni e anche il colore, sì.
La decisione di puntare su una tinta shocking invece dei toni pastello, dipende in gran parte da tre elementi:
- L’identità del brand.
- Il messaggio che si intende trasmettere.
- Il prodotto.
L’identità del brand
La scelta del colore dovrà essere fatta in accordo con l’identità del marchio.
Molte aziende, infatti, adottano delle guidelines molto precise in merito allo stile della comunicazione non verbale. Elementi grafici come font, lettering, logo e palette di colori, dovrebbero essere studiati con attenzione in fase di start-up del progetto e non dovrebbero essere modificati radicalmente nel corso del tempo. Sono questi a identificare un brand e a far sì che rimanga impresso nella memoria visiva del consumatore!
Pensiamo, ad esempio, a grandi nomi come Coca Cola.
Un restyling della brand identity che viri verso tonalità scure, ad esempio il colore ambrato della bevanda, oppure verso un lettering più spigoloso, proprio come il gusto frizzantino della bibita, potrebbero sì incarnare altrettanto bene l’identità del marchio ma potrebbero anche causare un grave danno economico alla multinazionale.
Infatti, il consumatore potrebbe essere disorientato dalla scelta di quello che, apparentemente, è un semplice colore alternativo al rosso utilizzato fino ad oggi. Verrebbe meno una narrazione del brand e del prodotto che fa ormai parte dell’immaginario collettivo. Ciò potrebbe portare il consumatore verso altre scelte, più rassicuranti perché fedeli alla loro identità visual.
Il messaggio
Ecco quindi il motivo per cui la scelta del colore per il packaging design è determinata anche dal messaggio che l’azienda intende trasmettere attraverso di esso.
Se, ad esempio, si sta lavorando al packaging design di una nuova linea di prodotti per un’azienda bio e cruelty free, le tonalità più indicate saranno quelle chiare e delicate, in particolare le nuances del verde. Da escludere invece il rosso o i colori molto scuri, sicuramente poco rassicuranti.
Osservare i competitor, in tal caso, potrà aiutare a comprendere qual è il “tono” della comunicazione non verbale, anche attraverso la scelta dell’uno o dell’altro colore.
Naturalmente, nulla vieta di rompere gli argini e fare delle scelte controcorrente. Il packaging design dà molto spazio alla fantasia grazie alle centinaia di possibili personalizzazioni. Dunque, qualora desideriate proporre una comunicazione dirompente anche nella scelta dei colori, tutto ciò è possibile ma bisognerà considerare sempre gli studi della Psicologia del Colore e del Visual Marketing così da prevedere in maniera più o meno precisa quali potranno essere le reazioni degli utenti e i comportamenti d’acquisto.
Il prodotto
Non da ultimo, la comunicazione visual, e quindi la scelta della palette di colori, dovrà essere quanto più coerente possibile con il prodotto che vi accingete a immettere sul mercato. Ricordiamo sempre che il packaging primario, la scatola o l’astuccio, e poi quello secondario, l’involucro interno, il tubetto o il vasetto, sono i primi elementi con cui l’utente entra in contatto ancor prima di fare una reale esperienza del prodotto!
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Il significato dei colori nel packaging per il settore Cosmesi
Il settore della Cosmesi è molto attento alla scelta della palette di colori, ben consapevole di quanto esposto fin qui. La concorrenza è elevata in questo campo. Pertanto è utile distinguersi ma con intelligenza.
Ecco quindi alcuni esempi di associazione tra colore e packaging per il settore Cosmesi; consigli utili per chi è pronto a lanciare una nuova linea di prodotto o per le aziende che vorrebbero lavorare meglio sulla brand identity, a partire dal packaging.
Per le aziende che commercializzano prodotti cosmetici green, la palette ideale con cui realizzare scatole e astucci è quella che si basa sulle nuance più delicate del verde. Questo colore, infatti, racconta l’attenzione del brand all’ambiente e alla salute della persona e regala una piacevole sensazione di tranquillità ed equilibrio.
Nell’immagine seguente, invece, vediamo un esempio di packaging personalizzato per make-up luxury

Astuccio in cartoncino personalizzabile, colore oro, di Fashion Color
La scelta di tonalità molto scure e brillanti come il nero, il dorato, il rosso o il viola, è consigliata per brand o prodotti che intendono comunicare eleganza, ricercatezza e che quindi si rivolgono a un pubblico alto spendente.
Infine, un esempio di packaging personalizzato perfetto per aziende specializzate nel settore Barber: il motivo a righe rosse, bianche e blu che ritroviamo spesso sulla confezione di schiume da barba, gel e unguenti destinati al pubblico maschile più giovane e attento alla beauty routine.
Questo pattern tricolore rimanda alle insegne dei Barber Shop americani, i cilindri colorati che ruotano su se stessi creando un effetto psichedelico. L’utilizzo di queste tre tinte risale al Medioevo, seppur con un significato diverso, e oggi consente a chiunque stia cercando un Barber Shop con licenza di trovarlo a colpo d’occhio.
In un’epoca in cui il settore Barber, così come il tema della Cosmesi bio, stanno vivendo un momento di ascesa, la scelta dei colori si rivela centrale per comunicare al meglio l’identità del brand, la sua mission e gli obiettivi del business.
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