Fra.Biancoshock e l’arte che dà nuova vita agli oggetti

È ironica, intelligente, pungente ed arguta: è la street art del milanese FRA.BIANCOSHOCK, che ha reso la sua città (e non solo) un luogo in cui semplici oggetti, abbandonati o messi lì con sola funzione segnaletica, hanno una vera e propria “seconda possibilità”, quella di trasformarsi in un messaggio, in un qualcosa di comunicativo, in arte!
Arte effimera, così egli stesso ha definito la sua corrente artistica: opere d’arte che seppur limitate nello spazio, sono destinate a vivere in maniera illimitata nel tempo grazie alla fotografia, ai video, ai media.
Le ruote di una macchina, il tronco di un albero, i cassonetti della spazzatura, la segnaletica stradale, elementi di arredo metropolitano che con piccoli e stravaganti accorgimenti tramutano la loro essenza in un messaggio ricco di arte e di significato che induce a riflettere e meditare sull’ambiente che ci circonda.

Niente murales e graffiti, FRA.BIANCOSHOCK reinterpreta la Street art alla lettera: no ai muri solo la strada è vera protagonista dei suoi attacchi d’arte. Egli stesso ha affermato di prediligere la strada come palcoscenico della sue opere, proprio perché essa è di tutti e tutti possono essere i destinatari e gli osservatori delle sue istallazioni che assumono cosi un significato condiviso.
Oggetti comuni che vengono riportati alla luce sotto forma di strumenti comunicativi. Apparentemente inutili e sgradevoli, essi rinascono come mezzi attraverso i quali comunicare con le persone, muovere critiche, esprimere opinioni su temi quali il rispetto per l’ambiente, il disinteresse dei cittadini verso questo, il consumismo, lo stress, il nostro rapporto con la natura e molto altro ancora.

La reinterpretazione di FRA.BIANCOSHOCK è un’analisi profonda della realtà cittadina che dà vita a ciò egli definisce “esperienze non convenzionali”. Italia, Spagna, Portogallo, Norvegia, Croazia, Ungheria, Rep. Ceca, Slovenia, Malesia, Stato di Singapore: questi i luoghi contagiati dal dialogo che FRA.BIANCOSHOCK instaura grazie alle sue opere, con il contesto urbano.
Un’arte che provoca, stupisce e lascia senza parole, fatta per le persone comuni, che dà voce ai pensieri e ai problemi quotidiani, che non opera elitarismi, che non ha messaggi subliminali da codificare, un’arte semplice, irriverente ma soprattutto globale.
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