Quando internet non c’era: 7 cose che non sai sui Social Network

Ti sei mai chiesto quali sono le cose che non sai sui social network? Qual è la loro storia? Noi sì, anzi abbiamo fatto di più ci siamo chiesti, prendendo spunto dall’uovo con la gallina, chi fosse nato prima, se i social o Internet. La risposta non è così scontata come potrebbe sembrare.

Abbiamo scoperto, infatti, che il bisogno di mettere in contatto le persone, motore dell’idea geniale di Zuckerberg & Co, è nata molto prima di Internet. Tornando indietro nel tempo ed osservando i metodi di comunicazione e condivisione di informazioni, pensieri ed immagini è chiaro che i social network sono nati molto prima dell’avvento del web.

Proviamo a ritornare insieme indietro nel tempo.

Cose che non sai sui Social Network: n.1. Intorno alla metà del XVII secolo, molto prima che potessimo congratularci con un amico o fargli gli auguri di compleanno postando una dedica, una foto o un video sulla bacheca Facebook, c’era già chi pensava a qualcosa di social. In Germania gli accademici sul punto di andare in pensione ricevevano dai colleghi, un libro contenente dediche, citazioni e scritti di vario genere. In ambito accademico questo manoscritto veniva chiamato Festschrift tedesco (pubblicazione celebrativa) ed in ambito familiare Liber amicorum. Sulla prima pagina oltra al nome del destinatario vi era anche la sua foto: una vera e propria bacheca.

Il  Festschrift tedesco

Cose che non sai sui Social Network: n.2. Ancor prima del Festschrift, c’era un altro antenato, quello di INSTAGRAM. I viaggiatori e gli artisti già dalla fine del ‘700, per filtrare la realtà utilizzavano il Claude Glass. Un piccolo specchio tascabile convesso che veniva usato per “rendere più bella” la realtà. Lo specchio prende il suo nome dal pittore francese paesaggista Claude Lorraine. Egli voltava le spalle alla scena da rappresentare e la osservava attraverso lo specchio. Questo ne unificava i dettagli rendendone più semplice la riproduzione. L’idea che ha reso famoso il social network delle foto è nata quindi da un vero artista molto, ma molto tempo fa!

Specchio Claude

Cose che non sai sui Social Network: n.3. Una cosa di cui sicuramente non siete a conoscenza è che anche tanto tempo fa si trovava il modo di scambiarsi messaggi compromettenti proprio come si fa adesso con SNAPCHAT, il popolare social che permette agli utenti di scambiarsi foto e video decidendone la durata. Dopo la visualizzazione che puoò duirare, infatti, i messaggi si cancellano automaticamente. Nel 1700 l’ingegnosa contessa di Warwick, Henrietta Vernon, scriveva al suo amante con dell’inchiostro “simpatico” (visibile solo se avvicinato alla luce di una candela) lettere d’amore che poi venivano bruciate. Anche queste quindi, proprio come gli snap, duravano meno di 24 ore!

Henrietta Vernon , con ll'amante Henry,duca di Cumberland

Cose che non sai sui Social Network: n.4. Si sa quello che va più di moda di questi tempi è lui: il tanto caro ed amato selfie. Che sia con una linguaccia o con la duck face, in compagnia o per fotografare il proprio outfit è lo scatto più pubblicato in assoluto. Ma c’è chi tanto tempo fa soffriva già di questa vanità che oggi, con l’avvento della tecnologia, è diventata un vizio di tutti.  Il pittore Rembrandt era un amante dei “SELFIE”, la grandissima quantità di autoritratti che ha prodotto oltre a testimoniare la sua evoluzione fisica, metterebbe in ombra il social addicted più radicato.

Autoritratti di Rembrandt

Cose che non sai sui Social Network: n.5. Come fare a capire se vale la pena visitare un luogo, assaggiare il menù di un ristorante, pernottare in un albergo?  Semplice, “TRIPADVISOR!” direte voi. E prima dell’avvento del web qual era lo/gli strumento/i utilizzati per rispondere a questi quesiti? Ebbene sì anche Tripadvisor ha un antenato: si tratta dei “Murray’s Hand-Books for travellers”, una serie di vere e proprie guide di viaggio pubblicate nel 1836 dalla casa editrice inglese John Murray. Tali guide erano dedicate a numerosissime destinazioni europee, asiatiche e del Nord Africa e contenevano consigli, elogi o critiche su strutture ricettive, alloggi, luoghi turistici e monumenti.

Le guide di viaggio Murray’s Hand-Book

Cose che non sai sui Social Network: n.6. Vanno tanto di moda oggi ma sfruttano un idea nata più di 180 anni fa. Stiamo parlando delle GIF. Ad esserne precursore fu il fisico belga Joseph Plateau. Nel 1832, egli inventò una sorta di stroboscopio, il fenachistoscopio: un dispositivo ottico costituito da due dischi, uno dei quali con finestre radiali equidistanti attraverso le quali l’osservatore può osservare una sequenza di immagini impresse sul secondo disco. Quando i due dischi ruotano alla velocità corretta l’osservatore può vedere un’animazione. Un sistema a dir poco geniale in grado di ingannare la vista e creare un’illusione ottica strabiliante: il movimento!

Fenachistoscopio

Cose che non sai sui Social Network: n.7. La curiosità e la voglia di tramandare storie ed avvenimenti non è certo figlia dei nostri tempi, al contrario è nata molto tempo fa. La scrittrice e dama di corte giapponese presso l’imperatore Teishi, Sei Shōnagon aveva l’abitudine di appuntare osservazioni, aneddoti, ed elenchi di cose piacevoli e spiacevoli, curiose e fastidiose, un catalogo di preferenze e di giudizi, di pettegolezzi e di qualunque cosa avesse catturato il suo interesse proprio come fanno molti siti web come BUZZFEED, il sito di notizie, gossip, curiosità fondato da Jonah Peretti e divenuto in poco tempo uno dei portali più popolare del web.

La scrittrice e dama di corte giapponese Sei Shonagon
Fonte foto: Google Images