Plastica da imballaggio: addio a quella che fa “pop”, arrivano gli I-Bubble Wrap

Plastica da imballaggio: quanti di voi da piccoli (e diciamo la verità anche da grandi) aspettavano con ansia un pacco solo per divertirsi a far scoppiare le bollicine? Triste notizia per gli amanti del Pluriball, chiamato anche Bubble Wrap dai nostri colleghi d’oltreoceano. L’azienda produttrice, la Sealed Air, ha deciso di rivoluzionare la famosa carta da imballaggio, diventata un divertente antistress, sostituendola con l’I-Bubble un nuovo foglio simile a quello del passato, ma strutturalmente molto differente.

Nell’I-Bubble Wrap le bollicine sono tutte collegate e se si cercherà di farne scoppiare una, l’aria si sposterà in quella accanto. Il vantaggio è che in questo modo, la plastica da imballaggio viaggerà sgonfia ed occuperà molto meno spazio.

L’esigenza di innovare questo materiale nasce, infatti, dagli elevati costi di trasporto: il volume occupato dai Bubble Warp, in passato, era tale da comportare costi di trasporto proibitivi per distanze superiori a 240 km.

Ora, invece con gli I-Bubble, ai clienti verrà fornita una speciale pompa che servirà a gonfiare i fogli una volta giunti a destinazione, per far ciò è necessario che le bollicine siano comunicanti e non isolate come in precedenza. Grazie a questo sistema che permette ai fogli di viaggiare sgonfi, lo spazio occupato durante il trasporto dalla plastica da imballaggio viene limitato ad un cinquantesimo con significative riduzioni di costo.

Quest’importante innovazione è realizzata dalla Sealed Air dopo i cali vertiginosi della vendita dei Bubble Wrap. In effetti, questo prodotto molto particolare, ha subito diverse evoluzioni nel tempo. Gli ingegneri statunitensi Fiedling e Chavanne lo misero a punto nel 1957, tre anni prima di fondare la Sealed Air.

lastica da imballaggio: Addio a quella che fa “pop”, arrivano gli I-Bubble Wrap

L’intento primario era quello di usarlo come tappezzeria, ma l’idea ebbe uno scarso appeal sul mercato e si decise di venderlo come isolante termico. La svolta arrivò nel 1961, quando con l’aumento delle spedizioni su gomma, Bubble wrap fu convertito in plastica da imballaggio.

La gloria del prodotto però non è durata a lungo, con l’avanzare dell’e-commerce e il conseguente aumento delle spedizioni di piccola scala c’è stato e c’è bisogno di minimizzare l’incidenza dell’imballaggio sul costo di spedizione e così addio al tanto amato “pop”. I Bubble wrap si sgonfiano per lasciare il posto agli innovativi, ma meno divertenti I-Bubble wraps che di bubble hanno oramai ben poco.

Plastica da imballaggio: Addio a quella che fa “pop”, arrivano gli I-Bubble Wrap

Se il tramonto di questo divertente materiale sembra vicino, c’è ancora però, chi vede un “potere magico” nel Pluriball, trasformandolo in qualcosa che va oltre la mera funzione di plastica da imballaggio. Il suo effettivo e palese potere antistress lo ha reso oggetto di ispirazione per lo street artist Fra.Biancoshock, che ha tappezzato le fermate degli autobus di fogli di Pluriball di varie dimensioni. Mancano ben venti minuti all’arrivo del bus? Che t’importa se puoi ingannare l’attesa con un “antistress for free!”

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Fonte foto: Google Images